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Il poema degli astri nacque da un profondo senso di angoscia metafisica e psicologica. Per vincere questa angoscia, Manilio conobbe un solo mezzo: indagare i segreti della natura portandoli alla più estrema chiarezza intellettuale. Spiegando questi misteri, Manilio trovava dunque i segni della necessità, che guida tutte le cose. La venerazione della necessità faceva discendere la quiete nell'animo inquieto di Manilio e dei suoi contemporanei. Manilio descrive i caratteri umani dipendenti dagli astri e disegna i tappeti del cielo. Il testo critico dell'opera è a cura di Enrico Flores, il commento è di Simonetta Feraboli e Riccardo Scarcia.